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Purtroppo non posso dire di aver avuto una buona esperienza: ritengo che la dottoressa Elisabetta Martini non abbia una conoscenza medica sufficientemente solida e operi in modo piuttosto superficiale nel proprio lavoro. Nelle righe che seguono cercherò di addurre le dovute ragioni a questa sentenza così apparentemente severa. Mi sono rivolto alla dottoressa per un allineamento dei denti, utilizzando gli apparecchi "invisibili" SureSmile, e mi sono trovato, a fine trattamento, con il morso completamente sbagliato. Sostanzialmente non ero più capace di chiudere correttamente la bocca a causa di forti precontatti sui canini e non riuscivo più a toccare i molari superiori con quelli inferiori, provocandomi non pochi dolori dal punto di vista dell'occlusione e della masticazione. Ho fatto presente le questioni alla Martini, durante gli appuntamenti, innumerevoli volte e mi sono solo sentito rispondere "è normale, si risolve da solo". Martini ha addirittura insistito nel dire che era "soddisfatta del progetto" e che il lavoro era "perfetto e concluso": espressioni significativamente inconsistenti rispetto alla realtà dei fatti. La dottoressa, dopo ripetuti solleciti da parte del sottoscritto circa il malfunzionamento del lavoro, mi ha proposto come soluzione finale il molaggio dei premolari inferiori, ossia la limatura, che ho (fortunatamente) declinato. Troppo comodo mettere le mani, in via definitiva, su un lavoro che aveva tutta la parvenza di essere stato pianficato in modo inadeguato. A distanza di mesi, dopo essermi rovinato lo stomaco con antidolorifici di ogni genere per far fronte ai dolori all'articolazione mandibolare, la situazione è rimasta, ahimè, stabilmente indecente, pur tenendo conto delle considerazioni della dottoressa. Preso atto delle limitate capacità diagnostiche della dottoressa, ho deciso quindi di condurre autonomamente degli approfondimenti un po' più seri e, misurando gli opportuni parametri cefalometrici di Tweed, sono emersi dei valori oltremodo fuori dai limiti di riferimento (ne cito solo alcuni per brevità: IMPA = 74.9 (ref. = 90 /-2); FMIA = 86.1 (ref. = 67 /-2)) che testimoniano, quantomeno, un operato (eufemisticamente) discutibile da parte dell'ortodontista. Alla consegna di questi esiti il medico mi ha chiesto, ironicamente, se questo lavoro fosse stato realizzato "in qualche clinica di serie C dell'Europa dell'est", con tutto il rispetto per il virgolettato che ho riportato tout-court. Oltre al danno, pure la beffa: un giorno ricevo una telefonata da parte della titolare dello studio dentistico di Jesolo, presso cui Martini ha eseguito il lavoro. Stando alle sue dichiarazioni, io mi sarei rifiutato di fare lo stripping ad inizio trattamento - attenzione, lo stripping, non il molaggio, come confermato anche dalla titolare stessa quando ho chiesto di specificare puntualmente il tipo di trattamento a cui stessa facendo riferendo -. Tuttavia la dottoressa Martini, da persona presumibilmente dotata di lucida facoltà, avrebbe dovuto essere consapevole di aver eseguito non una, ma ben due, sedute di stripping (ad inizio e a metà del trattamento). Sempre con riferimento alle dichiarazioni della titolare, reputo queste uscite della dottoressa estremamente gravi e di carattere diffamatorio, aggravate dal fatto che le stesse potrebbero essere state putativamente volte a fungere da pretesto per giustificare un lavoro non adeguatamente pianificato. Un lavoro che ha provocato, come minimo, danno fisico oltre che morale. Altrimenti, avrei avuto il piacere di sapere sotto quali giustificate ragioni la dottoressa avrebbe dovuto mentire, in modo così gioiosamente ingenuo, alla titolare dicendole che non avrei voluto fare lo stripping. Una stella, per incoraggiamento.

Molto scarso