I denti del giudizio, che tanto lavoro danno ai centri dentistici, sono anche detti ottavi. Si chiamano così perché risultano essere gli ultimi molari (i terzi) a spuntare. Difatti, compaiono nelle arcate dentarie solitamente tra i 18 ed i 25 anni: da qui appunto il nome denti del giudizio, essendo tale età più adulta considerata un periodo più consapevole e maturo, pertanto del giudizio.
In totale i denti del giudizio sono quattro, due nell’arcata dentale superiore e due nell’arcata dentale inferiore. Non sempre, però, questi famigerati denti fanno la loro comparsa a completamento della dentizione permanente di un individuo. In tal caso il dentista parla di ipodonzia. Capita, infatti, che uno o più ottavi rimangano “intrappolati” nell’osso mascellare omandibolare e che, quindi, non appaiono al di fuori della gengiva.
Oppure può capitare che l’affollamento dei denti vicini, anormalmente inclinati, impedisca loro di spuntare completamente, impedendogli di trovare lo spazio sufficiente al completamento del loro sviluppo. Per finire, influisce sul corretto sviluppo anche la forma delle mascelle, creando interferenze se troppo stretta.
Ecco allora che per qualcuno cominciano i guai!
Ah, i denti del giudizio! Non bastano i problemi del cavo orale quali ascesso dentale, parodontite, carie, granuloma, sanguinamento gengivale! No, a quanto pare non bastano, perché a questi (che possono ovviamente riguardare anche gli ottavi) si aggiungono quelli peculiari dei denti del giudizio. Talvolta, è vero, crescono senza creare problemi alla dentizione preesistente, e in tal caso possono tranquillamente rimanere nella loro sede naturale.
Molto spesso però, ci si trova in una delle situazioni precedentemente esplicate rendendo necessario procedere con la loro rimozione chirurgica, che è pur sempre un intervento invasivo con i possibili rischi che comporta, specie se non è eseguito da un odontoiatra esperto e professionale come quelli che trovi sul nostro sito.
In totale i denti del giudizio sono quattro, due nell’arcata dentale superiore e due nell’arcata dentale inferiore. Non sempre, però, questi famigerati denti fanno la loro comparsa a completamento della dentizione permanente di un individuo. In tal caso il dentista parla di ipodonzia. Capita, infatti, che uno o più ottavi rimangano “intrappolati” nell’osso mascellare omandibolare e che, quindi, non appaiono al di fuori della gengiva.
Oppure può capitare che l’affollamento dei denti vicini, anormalmente inclinati, impedisca loro di spuntare completamente, impedendogli di trovare lo spazio sufficiente al completamento del loro sviluppo. Per finire, influisce sul corretto sviluppo anche la forma delle mascelle, creando interferenze se troppo stretta.
Ecco allora che per qualcuno cominciano i guai!
Ah, i denti del giudizio! Non bastano i problemi del cavo orale quali ascesso dentale, parodontite, carie, granuloma, sanguinamento gengivale! No, a quanto pare non bastano, perché a questi (che possono ovviamente riguardare anche gli ottavi) si aggiungono quelli peculiari dei denti del giudizio. Talvolta, è vero, crescono senza creare problemi alla dentizione preesistente, e in tal caso possono tranquillamente rimanere nella loro sede naturale.
Molto spesso però, ci si trova in una delle situazioni precedentemente esplicate rendendo necessario procedere con la loro rimozione chirurgica, che è pur sempre un intervento invasivo con i possibili rischi che comporta, specie se non è eseguito da un odontoiatra esperto e professionale come quelli che trovi sul nostro sito.
Denti del giudizio: quando è assolutamente necessaria l’estrazione
In ogni clinica dentale ci si trova spesso di fronte alla necessità di rimuovere uno o più ottavi; non a caso, non è raro vedere un listino prezzi dentista che riporta la specifica voce estrazione dente del giudizio. L’intervento da parte del dentista si rende indispensabile quando:- il dente non è allineato con gli altri;
- il dente è parzialmente intrappolato nella gengiva (semincluso) o completamente incluso;
- i denti erotti sono colpiti da carie, pulpiti, ascessi, granulomi, cisti, ecc.
- il dente presenta un difetto di crescita che crea infiammazioni e sanguinamento gengivale;
- in caso di iperdonzia (cioè quando gli ottavi sono più di quattro);
- quando il dente è scheggiato o danneggiato;
- quando i denti presentano una crescita obliqua e si sviluppano orizzontalmente.
Dente del giudizio: come avviene la rimozione chirurgica
Il paziente deve essere sempre informato dal proprio dentista in zona di tutti i rischi e le eventuali complicanze a cui può andare incontro.L’estrazione di un dente del giudizio rappresenta un intervento chirurgico a tutti gli effetti, specialmente se riguarda un dente completamente formato, caso in cui l’operazione è sicuramente più invasiva rispetto ad un dente del giudizio in fase germinale e non ancora spuntato. In tali circostanze (ossia dente formato), anche il post operatorio può risultare più lungo e spesso doloroso, almeno nelle prime due settimane.
L’estrazione del dente del giudizio richiede quindi sempre un’accurata ed attenta valutazione del dentista (anamnesi, radiografie) che interverrà in anestesia locale e solo in casi particolari in anestesia generale.
Solo a questo punto il dentista procede all’incisione della gengiva con il bisturi, elimina la parte di osso o radice del dente, rimuove l’elemento dentale e conclude con la sutura della ferita. I denti del giudizio più complicati da estrarre sono quelli inferiori, che possono richiedere più tempo e manovre.
Mettiti nelle mani giuste, se il tuo problema è l’estrazione di un dente del giudizio, fatti consigliare da un nostro dentista!
Autore
Staff di dentistaforyou.itImplantologia e Chirurugia
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