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Sei un paziente ? Sei un dentista?

Apnee notturne: quando il sonno non è tranquillo

Le apnee notturne sono un disturbo del sonno abbastanza comune, e comportano l'interruzione o il rallentamento della respirazione nel paziente che dorme. Spesso chi ne soffre non si accorge di questo disturbo, a meno che non sia un familiare o il partner a farlo presente. È importante conoscerne bene i sintomi, perché per risolvere questo problema possono bastare pochi accorgimenti.

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Come accorgersi che si soffre di apnee notturne?

Il paziente che soffre di apnee notturne vede l’interruzione o il rallentamento della respirazione durante le ore di riposo notturne, una o più volte nell’arco della nottata.
Queste interruzioni possono durare pochi secondi ma anche parecchi minuti, perfino un’ora. Dopodiché, la respirazione riprende a funzionare normalmente, spesso in aggiunta a un sonoro russamento.
Poiché il disturbo si presenta di notte, nella maggior parte dei casi il paziente non è al corrente di soffrirne: sono i familiari o il partner ad accorgersene per primi. Se i tuoi cari dovessero notare alcuni dei sintomi elencati in questo articolo, rivolgiti al tuo dentista a Roma.

Apnea centrale o apnea ostruttiva?

Il disturbo è di tipo cronico, ed esistono due tipi di apnee notturne: l’apnea centrale nel sonno e l’apnea ostruttiva.
L’apnea centrale nel sonno, meno frequente, è causata da una mancata comunicazione tra la zona del cervello adibita al controllo della respirazione e i muscoli coinvolti in questo processo: in poche parole, è come se l’organismo si dimenticasse di respirare. L’apnea centrale nel sonno colpisce i pazienti che soffrono di altre patologie o che sono sottoposti a determinate terapie farmacologiche.
Nell’apnea ostruttiva, invece, le vie respiratorie collassano o si ostruiscono durante il riposo: l’ostruzione è il fattore che provoca il russamento che accompagna questo disturbo. Durante la veglia, infatti, i muscoli del collo mantengono aperte le vie respiratorie; con il loro rilassamento durante il sonno, le vie respiratorie si restringono in maniera del tutto fisiologica, ma possono rimanere ostruite in casi particolari.

Le cause

Ecco le cause principali di questo disturbo del sonno:
  • I muscoli del collo e la lingua si rilassano troppo;
  • La lingua e le tonsille sono troppo grandi rispetto alle vie respiratorie (questo può accadere ad esempio nei bambini con le tonsille ingrossate);
  • Il paziente è in sovrappeso, per cui si verifica un accumulo di tessuto adiposo lungo le pareti della trachea;
  • La struttura ossea di collo e testa causa un anomalo restringimento delle vie respiratorie;
  • Con l’età si riducono gli impulsi nervosi che mantengono tesi i muscoli del collo adibiti a sostenere le vie respiratorie.
Ci sono alcuni fattori di rischio da tenere in considerazione, se pensi di poter soffrire di apnee notturne:
  • Il sovrappeso: metà dei pazienti affetti da apnee notturne ha questa caratteristica, e vale anche per i bambini;
  • Gli uomini sono più a rischio rispetto alle donne;
  • L’incidenza della patologia aumenta con l’età;
  • C’è un certo grado di familiarità;
  • Se le vie aeree di naso, bocca o gola son particolarmente piccole, allora sono più soggette;
  • I bambini possono avere le tonsille ingrossate e quindi essere più a rischio;
  • Patologie come ipertensione, sindrome metabolica e diabete sono correlate alle apnee;
  • Il fumo è un importante fattore di rischio.

I sintomi

Uno dei sintomi principali è certamente il russamento forte e continuo, più intenso se si dorme supini. Con il passare del tempo, gli episodi di russamento, dapprima sporadici, diventano sempre più intensi e frequenti. Spesso il russamento si accompagna da rantoli e boccheggi che però non sempre svegliano il paziente: ecco perché è cruciale il giudizio di partner e familiari.
Altri sintomi che si presentano nel sonno possono essere sudorazione e risvegli notturni, anche particolarmente bruschi o accompagnati da senso di soffocamento.
Durante il giorno, invece, l’apnea notturna provoca i seguenti sintomi:
  • Stanchezza e sonnolenza diurna;
  • Irritabilità, sbalzi d’umore o depressione;
  • Mal di testa, mal di gola o bocca secca al risveglio;
  • Incapacità di mantenere la concentrazione;
  • Ridotto desiderio sessuale.
Nel bambino, in particolare, possono verificarsi iperattività, comportamento ostile e collera, anche nell’ambiente scolastico.

Possibili conseguenze

Con l’ostruzione delle vie aeree, può succedere che i polmoni non ricevano aria a sufficienza, e quindi si verifichi un abbassamento di ossigeno nel sangue. Questo processo provoca il recupero della respirazione normale durante il sonno, perché il cervello registra l’anomalia, ma a lungo provoca il rilascio di ormoni dello stress, che a loro volta comportano il rischio di insorgenza di patologie cardiache quali ipertensione, insufficienza cardiaca, infarto e aritmie.
Le alterazioni del metabolismo possono invece contribuire al pericolo di obesità e diabete.
Infine, a causa della sonnolenza diurna, può aumentare indirettamente il rischio di incidenti stradali o sul lavoro.

La diagnosi

Se chi vive con te nota alcune anomalie durante le ore notturne, prova a tenere un diario del sonno in cui registrerai gli orari in cui vai a dormire, eventuali risvegli notturni, episodi di sonnolenza diurna, ecc.
Riportando queste informazioni ai nostri dentisti, saranno in grado di valutare la probabilità che tu soffra di apnee notturne, ed eventualmente sapranno indirizzarti ad uno specialista. Non dimenticare di riportare al medico anche l’insorgenza di questo disturbo o dei suoi sintomi in qualche tuo familiare.
Gli specialisti del sonno, poi, approfondiranno eventualmente con ulteriori esami l’entità della patologia.

Le terapie

Per alleviare i sintomi e ripristinare il normale riposo notturno, si può ricorrere a diversi tipi di terapia. Nei casi più gravi, può rendersi necessario l’intervento chirurgico oppure l’utilizzo di un particolare ventilatore (“ventilatore a pressione positiva”), per far fronte alle cause fisiche del disturbo e quindi consentire la corretta respirazione.
Per le apnee più lievi, invece, una modifica al proprio stile di vita può bastare: smettere di fumare, evitare l’alcool, perdere peso; o semplicemente dormire su un lato anziché supini, o usare spray che tengono aperte le vie respiratorie.

Il ruolo del dentista

Alcune volte, il medico può suggerire un apparecchio ortodontico per la cura delle apnee notturne: il dentista e l’ortodontista valuteranno quindi la realizzazione di un apparecchio estetico per favorire il corretto posizionamento di mandibola e lingua, in maniera da mantenere libere le vie respiratorie durante il sonno.
Grazie al tempestivo intervento dei migliori dentisti, quindi, l’apnea notturna non sarà più un problema. L’apparecchio ortodontico può aiutare anche nei semplici casi di russamento che prescindono dalle apnee.

L’importanza di un controllo periodico

Data la cronicità di questa patologia, è opportuno effettuare controlli periodici dal medico (e dal dentista, se si porta l’apparecchio), per verificare che le cure intraprese portino effettivamente beneficio.