2. Il Dentista sociale: chi ne ha diritto e come funziona
3. Non rimandate le visite. Se il quadro clinico peggiora, i costi aumentano
4. Dal dentista, ma solo se è grave e con 5 regole da rispettare
Era il 2017 quando un rapporto del Censis sulla Sanità in Italia riferito all’anno precedente documentava un quadro preoccupante: 12,2 milioni di cittadini avevano rinunciato (del tutto o nell’immediato) alle prestazioni sanitarie. Nel nostro Paese, del resto, la salute costa cara alle famiglie, perché il sistema nazionale, a causa anche dell’aumento dell’aspettativa di vita, riesce sempre meno a rispondere ai bisogni di cure di tutta la popolazione. Così, il settore privato diventa l’alternativa alla quale ricorrere. Ma chi può davvero permetterselo? A complicare la situazione per le tasche degli italiani è arrivata anche l’epidemia da Coronavirus, che ha bloccato l’economia e paralizzato le imprese. Ora, mettere mano al proprio portafogli per la spesa di una visita è ancora meno automatico, e questo scenario non risparmia di certo gli studi dentistici. Ma una considerazione è doverosa: rimandare un consulto specialistico potrebbe costare un prezzo ancora più alto. Con il tempo, infatti, il quadro clinico si aggraverebbe, con conseguenti ripercussioni sul preventivo. Prima di posticipare un appuntamento dal medico, quindi, pensateci bene. Tanto più che una via d’uscita esiste e Dentistaforyou ha voluto raccontarvela. Per non rinunciare alle cure e affrontare il costo del dentista senza indebitarsi (13%), esiste lo strumento della dilazione di pagamento. Una soluzione che può davvero fare la differenza, quando si cerca un dentista di questi tempi. Ma intanto proviamo ad approfondire l’argomento, offrendovi un quadro sui miglioristrumenti finanziari disponibili.
1. Iniziate le cure e pagate a rate senza interessi
Quando si deve prenotare una visita odontoiatrica, la telefonata ha un ruolo fondamentale per capire se tutto fa al caso nostro, a partire proprio dalla possibilità di affrontare il costo del dentista in modo sostenibile. Lo strumento che alcuni studi mettono a disposizione e di cui bisogna chiedere si chiama dilazione di pagamento e non ha costi aggiuntivi rispetto all’importo del preventivo delle cure. Ma come funziona? La cifra complessiva da pagare viene suddivisa in rate (il numero e l’ammontare sono a discrezione del dentista) e senza che sia applicato alcun tasso di interesse. Uno dei migliori dispositivi a scendere in campo con questa soluzione è l’italiano “Dilapay” che, per far arrivare il denaro dal cliente al medico, utilizza un circuito di pagamento elettronico europeo autorizzato Bank of England. Ancora: non essendo un finanziamento, per sostenere il costo del dentista non serve quindi la busta paga e non è previsto alcun collegamento con la Centrale Rischi. La piattaforma è già utilizzata da 30mila imprenditori ed è sicura. Per la transazione, infine, basta la carta di credito del paziente. Una soluzione simile offerta in alcuni studi dentisti è “Pagodil”, servizio del Gruppo Cofidis, attivo dal 2012. È facile da applicare, rapido da ottenere,affidabile, pratico e garantito dal curriculum di ferro di una società nata in Francia ma che oggi opera, come leader nella fornitura di sistemi di credito innovativi, in tutta Europa. In Italia il Gruppo è attivo da quasi 20 anni e ha raggiunto una presenza capillare grazie ai 35mila esercizi commerciali che hanno creduto nel suo business. “Pagodil” è una cessione di credito tra il Convenzionato (cedente) e Cofidis S.p.A. (concessionario). Da una parte, quindi, gli studi dentistici partner concedono ai pazienti la dilazione di pagamento della spesa da affrontare senza costi e interessi. Dall’altra, il dentista riceve subito l’incasso che gli spetta. Per il buon esito dell’operazione, è sufficiente avere con sé la tessera sanitaria o il codice fiscale e il documento di identità, oltre alla carta per effettuare la transazione. Neanche in questo caso viene richiesta la busta paga.2. Il Dentista sociale: chi ne ha diritto e come funziona
Tra le misure di sostegno alla popolazione con fascia di reddito bassa introdotte dalla Legge di Bilancio 2020, c’è anche una voce che riguarda chi deve ricorrere alle cure odontoiatriche. In particolare, l’agevolazione sul costo del dentista spetta: a chi ha un Isee inferiore a 8mila euro, a chi ha l’esenzione dal ticket sanitario e alle donne in gravidanza. Chi rientra in queste tre categorie può accedere a cinque tipi di prestazioni, come l’otturazione, la protesi e l’estrazione, a prezzi molto più bassi rispetto alle normali tariffe. Se avete diritto al Dentista sociale, non dimenticate quindi di farlo presente, quando chiamerete i vostri studi dentistici di riferimento per prenotare un consulto e al momento della formulazione del preventivo.
3. Non rimandate le visite. Se il quadro clinico peggiora, i costi aumentano
Chi prima agisce, meno rischia e meno spende. È questo il principio che dovrebbe guidare un paziente quando si tratta di patologie, anche dentarie. Rimandare un problema che è risolvibile solo con una seduta, infatti, è un errore per la vostra salute e per le vostre finanze. Facciamo un esempio: una carie, se trattata nell’immediato con una semplice otturazione, ha un prezzo contenuto. Ma se non si interviene in tempi brevi, la situazione diventerà complessa e sostanzioso l’esborso di denaro. L’azione aggressiva di una carie, infatti, potrebbe comportare una pulpite. Ovvero, una patologia dolorosa a carico della polpa dentale, con un’infiammazione acuta del dente. In questo caso, al costo iniziale dell’otturazione, si dovranno aggiungere quelli per la cura canalare, il perno e la capsula.
4. Dal dentista, ma solo se è grave e con 5 regole da rispettare
Di questi tempi, con l’emergenza Coronavirus in corso, è la Società italiana di Parodontologia e Implantologia (Sidp) a raccomandare alla popolazione di accedere alle cure dentali solo quando non differibili in base a una valutazione telefonica del dentista curante. “Dolori acuti, infezioni quali un ascesso gengivale, traumi o esiti di eventi accidentali sono alcuni esempi di condizioni cliniche che rivestono un carattere di urgenza e che devono poter essere trattati” scrive la Sidp in un comunicato. “Qualora il paziente fosse un soggetto a maggior rischio di contrarre infezione o manifestasse sintomi riconducibili a infezione da Covid-19 - avverte l’Associazione - o anche si trovasse in regime di quarantena, sarà necessario rimandare le cure a un periodo successivo”. Ma come comportarsi invece, una volta raggiunti gli studi dentistici, se si manifestassero delle emergenze improcrastinabili? Ecco le cinque regole da seguire:
1. Lasciare cappotti, giacche, borse e zaini nella sala d’attesa.
2. Indossare copri-scarpe.
3.Rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro negli ambienti comuni.
4. Tenere cellulari e tablet fuori dall’area clinica.
5. Lavarsi le mani per almeno 20 secondi e non scambiarsi strette di mano con medici e altri operatori.
La Sidp ricorda inoltre l’importanza della prevenzione,determinante per contenere il costo del dentista, e raccomanda di “mantenere un elevato standard di igiene orale con l’uso costante di spazzolino, dentifricio e scovolino”. L’Associazione, infine, mette a disposizione il numero verde 800 144 979 per rispondere a domande e dare consigli utili per il mantenimento della salute della bocca.
Autore
Staff di dentistaforyou.itCoronavirus
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